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Carte filtranti per caffè, tè e tisane: sono packaging o no?

Martina Dozio, quality manager di Carte Dozio, intervistata sul PPWR nell'ultimo numero di Compacknews.

Carte filtranti per caffè, tè e tisane: sono packaging o no?

Il nuovo numero di maggio/giugno di Compacknews è on line e si apre proprio con questo quesito, ancora così ricco di interpretazioni, domande, criticità e questioni sospese. 

Al centro dell’articolo il Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (noto come PPWR che sta per Packaging and Packaging Waste Regulation ),  in fase di analisi da parte del Parlamento Europeo. 

Il regolamento prevede disposizioni specifiche per quanto riguarda il mercato di caffè, tè e infusi confezionati in monodose.

 

Sono tante le domande alle quali, la normativa, non ha ancora dato una risposta definitiva: sono non sono da considerare imballaggi?  Fanno parte integrante del prodotto? Quali materiali o soluzioni sono preferibili ai fini di prevenzione, riciclo o compostaggio?

È da circa un anno che la questione ambientale è al centro del dialogo con i nostri clienti torrefattori e le aziende del comparto tè e tisane – spiega  Martina Dozio, quality manager di Carte Dozio nella lunga intervista – Oltre al permanere dei dubbi interpretativi sull’etichettatura ambientale, la bozza del PPWR aggiunge incertezza agli scenari futuri.” 

Diamo sempre alle aziende alcuni punti fermi che li aiutino a orientarsi oggi – continua Martina nell’articolo di apertura – Il primo è che la carta filtrante come codice di nomenclatura è classificata come PAP 22, quindi riciclabile nella carta. Qualora non venga considerata imballaggio, e ci riferiamo sempre della norma vigente in Italia oggi, segue il prodotto nella sua interezza nella raccolta dell’umido ma ad una sola condizione: che venga scelta nel nostro assortimento quella carta filtro dotata di certificazione DIN CERTCO secondo la UNI EN 13432. Se invece viene adottata carta filtrante termosaldante ma non compostabile, perché contiene fibre termoplastiche sintetiche non compostabili, se non fosse considerato imballaggio parrebbe seguire comunque il prodotto finito nella sua interezza ma vi sono dubbi sul suo possibile conferimento nella filiera del compostabile. Teoricamente andrebbe nella filiera della carta, con codifica PAP 22”.

Leggi l’articolo integrale su Compacknews.

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